Gallo


C'è disaccordo sulla precisa etimologia del nome Gallo. 
La derivazione da "gallius", proposta da G. Pardi, non è condivisa dagli altri storici, che non ritengono persuasiva la connessione con la popolazione gallica; E. Cavicchi associa piuttosto il termine a un appostamento di guardie.
Altri studiosi, tra cui A. Franceschini, rilevano come il toponimo abbia diffusione europea nel significato generico di "bosco": il paese in effetti sorse al centro di un antico dosso boscoso, nei pressi del canale navigabile di Malalbergo.

 

Nella seconda metà del XVII secolo il marchese Alessandro Cervelli, amministratore dei beni non feudali della signoria Estense nella zona della Sammartina, decise di far fronte agli impaludamenti di queste terre, tanto estesi da giungere alle porte di Ferrara, facendo volgere uno dei rami del Reno nella conca del Gallo.
L'invaso, detto "Riazzo del Gallo", necessitò di impegnativi lavori di sterro e risultò di dimensioni tali da essere visibile ancora oggi, alla sinistra della Porrettana procedendo in direzione Bologna, nell'avvallamento conosciuto come "sgarbata".
Il piccolo borgo fu sempre soggetto all'umore del fiume e alle sue rotte, tanto che rimase abbandonato e privo delle risorse che gli giungevano dal vicino centro di Malalbergo, dal quale era sorto e da cui nel Settecento venne definitivamente separato per la costruzione dei maestosi argini del Reno.

 

Il paese assunse una certa importanza grazie al servizio di posta a cavalli, che, collegando Ferrara a Bologna, fermava a Gallo e ne movimentava gli scambi.
E' possibile trovare attestazione di questa tappa, che si inseriva nel corso del viaggio di sei ore che separava le due città, nella vecchia guida itineraria stampata in francese a Milano nel 1823, in cui si fa riferimento alle bellezze panoramiche, alla comodità dei mezzi e ai luoghi dove il pericolo di essere svaligiati era maggiore.
La diligenza venne soppressa nel 1862, anno dell'inaugurazione dell'asse ferroviario Ferrara-Bologna: ciò fece perdere a Gallo la sua rilevanza. Solo quando la grande strada per Ferrara e Bologna divenne agevole e sicura, il piccolo borgo cominciò a crescere intorno alla sua piazza alberata, circondata da qualche casa a portico. 
Proprio in fondo alla piazza venne elevata nel 1712, per volontà della contessa Marescalchi di Bologna, la chiesa intitolata a Santa Caterina de' Vegri: unico edificio sacro della provincia dedicato a questa santa.
Nata da nobile famiglia ferrarese, Caterina de' Vegri visse nel monastero del Corpus Domini di Ferrara, poi a Bologna, dove nel 1456 fondò un altro monastero: la festa patronale ha luogo tuttora il 9 marzo.
Anche la chiesa di Gallo fu pesantemente danneggiata dalle alluvioni e venne interamente riedificata nel 1952: al suo interno è conservato un altare di marmi pregiati proveniente dalla basilica di San Petronio.
Non solo la chiesa, ma quasi tutto il paese dovette essere ricostruito a causa delle ultime inondazioni.
Erano le 0,30 del 27 novembre del 1949 quando la rotta del Reno, per sormonto e cedimento dell'argine sinistro, investì 6mila ettari della pianura ferrarese e gli abitati di Gallo, Poggio Renatico e Coronella.
A questa seguì una seconda rotta, sempre nel medesimo punto: erano le 13 del 14 gennaio del 1951 e vennero sommersi circa 1700 ettari; poi anche una terza, più drammatica, nel febbraio dello stesso anno, quando la fuoriuscita delle acque dalla precedente falla allagò 12mila ettari e gli abitati di Gallo, Poggio Renatico, Coronella, Madonna Boschi, Mirabello, Montalbano e San Bartolomeo in Bosco.
La secolare questione del fiume è stata risolta dal sistema dello scolmatore del Reno, attivo da ormai quarant'anni.
La principale realtà aggregativa del paese è il Gruppo Sportivo Gallo: la società collabora con la parrocchia nell'organizzazione della Fiera di Santa Caterina, il 9 marzo, e dà vita alla Sagra del pesce "A Gallo c'è il mare", nei mesi di giugno e luglio, e alla Sagra del Castrato e della Porchetta, nei mesi di maggio, giugno e settembre. La società sportiva annovera vari settori di attività: il calcio, con le categorie giovanili e una squadra che milita nel campionato provinciale di terza categoria; la ginnastica, con la ginnastica artistica e la danza jazz; il basket, con le categorie giovanili e una squadra che disputa il campionato provinciale di Promozione.
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