Un cammino suggestivo per scoprire e riscoprire il territorio poggese.
Il Castello Lambertini
Malgrado trasformazioni e rimaneggiamenti abbiano pressoché completamente celato le tracce delle sue più antiche vestigia, il castello conserva ancora il fascino e l’incanto di un’architettura che custodisce la storia per averla vista scorrere e prendere forma nei suoi spazi.
Le immagini proposte di seguito consentono di immergersi in queste atmosfere, grazie alle suggestioni colte dall’obiettivo del fotografo poggese Gaetano Cavicchi.
Scorci di Poggio Renatico
Il fotografo poggese suggerisce attraverso i suoi scatti di osservare la quotidianità da una diversa prospettiva, di cogliere l’intensità dei particolari, di apprezzare la varietà delle tinte con cui la luce colora panorami e scorci e la ricchezza delle forme che hanno col tempo modellato il volto cittadino.
Ne emerge un’immagine calda e vibrante, forse inedita anche per chi vi vive.
La campagna
L’essenza della campagna poggese sta tutta in quel terreno color ocra che l’uomo ha strappato alle acque del fiume e che negli anni ha difeso e lavorato. Nella campagna, talvolta accogliente e mite talaltra aspra e ruvida, affondano le loro radici la storia, le tradizioni, la cultura e l’economia di Poggio Renatico.
Le immagini proposte di seguito sono il frutto di un’esplorazione del mondo rurale condotta dal fotografo poggese Gaetano Cavicchi.
Esse ritraggono una dimensione apparentemente senza tempo, se non quello scandito dal succedersi delle stagioni, che non cessa però di stupire e incantare per la sua autenticità .
Antichi casolari e insediamenti rurali
A punteggiare la campagna poggese sono le abitazioni rurali, caratterizzate da un’architettura particolarmente funzionale alla vita e al lavoro campestri, contraddistinte dalla semplicità delle forme e dalla razionalità di utilizzo.
I borghi e i casolari, che sempre si aprono su un’ampia corte, si affacciano fra i campi e le coltivazioni, quasi incastonati tra il verde dei raccolti e il bruno della terra arata, sovrastati dall’argine del fiume o fiancheggiati da piccoli specchi d’acqua.
Le fotografie proposte di seguito, scattate dal fotografo poggese Gaetano Cavicchi, offrono alcuni esempi di abitazioni immerse in questi colori e in queste atmosfere.
Alluvioni, i paesaggi
Sin dal 1400 il fiume Reno ha minacciato con le sue acque limacciose i campi e gli abitati che lo circondavano. Risale al 1592 l’ennesima rovinosa rotta che indusse gli estensi, alla pari dei felsinei, a cercare di allontanare il suo corso ciascuno dal proprio territorio.
Nel recente passato il fiume ha invaso il territorio di Poggio Renatico nel 1842, nel 1864, nel 1889, nel 1896 e ancora tre volte nel secolo scorso: nel novembre del 1949, nel gennaio del 1951 e nel febbraio di quello stesso anno (questa 3ª rotta a Gallo fu la più rapida, imponente e drammatica ).
Le immagini proposte di seguito si riferiscono appunto alle alluvioni del ’49 e del ’51.
Visita del Presidente Luigi Einaudi
Alla drammatica rotta del 1951 fece seguito la visita del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, eletto a succedere Enrico De Nicola l’11 maggio 1948.
Il Capo dello Stato, accompagnato dalla consorte Ida Pellegrini e dal Ministro dell’Agricoltura Antonio Segni (futuro Presidente), fece visita a Poggio Renatico il 18 marzo 1951: una delle tappe che in quell’anno imposero le disastrose alluvioni che colpirono pesantemente anche il vicino Polesine e, più lontano, Modica e Scicli.
Le immagini proposte di seguito, realizzate dal Sig. Silvio Pavani, documentano l’avvenimento: l’arrivo di Einaudi e della moglie, il momento di preghiera nella chiesa di San Michele e l’ingresso nella sede municipale di Castello Lambertini, alla presenza dell’allora Sindaco Gelindo Mazza.
Poggio Renatico nel secolo scorso
Com’era Poggio Renatico un secolo fa? Ce lo ricordano le foto d’epoca, come quelle proposte di seguito, cortesemente messe a disposizione dal Signor Renato Bonetti.
Le immagini, ricche di fascino e impreziosite dalla patina del tempo, rivelano, anche ai più giovani, come fossero la chiesa, la piazza, il castello, le vie del centro, l’antica abbazia e il cimitero, la fiera patronale nella prima metà del XX secolo.
Un viaggio a ritroso nel tempo per conoscere la storia, l’evoluzione, i cambiamenti e lo sviluppo del paese.
Primo presepe vivente, 1959
Il primo Presepe Vivente di Poggio Renatico venne animato il 6 gennaio 1959 e coinvolse numerosi cittadini nella rievocazione delle vicende della Natività .
Ne abbiamo testimonianza nelle immagini proposte di seguito, cortesemente messe a disposizione dal Signor Renato Bonetti.
La tradizione è successivamente ripresa nel 1992 con la 1ª edizione di “Verso Betlemme”: nella rappresentazione sono oggi impegnati oltre un centinaio di parrocchiani, che curano personalmente le scenografie, l’allestimento e i costumi: si tratta di intere famiglie, dai più piccoli, che impersonano angioletti e pastorelli, ai nonni, che fanno rivivere gli antichi mestieri utilizzando strumenti d’epoca.
Vita nei campi, rievocazioni storiche
Le radici di Poggio Renatico sono nell’agricoltura, nell’antico rapporto dell’uomo con la terra, che ha accompagnato la nascita e la crescita del paese e della comunità .
Le condizioni e le abitudini di vita e di lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto sono ripercorse e custodite oggi con grande interesse: condizione questa essenziale perché se ne possa conservare memoria, anche nei più giovani.
Di qui l’importanza di manifestazioni e iniziative che illustrino la civiltà contadina, nel suo fascino, ma anche nelle sue difficoltà e nelle sue fatiche.
In tale direzione vanno le rievocazioni storiche come quella del 1990, documentata dalle immagini proposte di seguito, cortesemente messe a disposizione dal Signor Renato Bonetti.
Pagina aggiornata il 12/08/2024