Descrizione
È la fine degli anni 60 e, una giovane suor Alfonsina assieme alle sue consorelle, gestisce la scuola materna (l’asilo, come si diceva allora).
Già da qualche anno il giovedì grasso portavano a sfilare in maschera gli alunni della scuola materna, che in fila e sotto l'occhio vigile delle suore, si fermavano nei negozi che donavano loro qualche caramella.
Quel 1970 succede che Suor Alfonsina ha l’idea di replicare questa allegra passeggiata anche la domenica. Convinta che i permessi richiesti potessero bastare anche per quel giorno parte coi suoi bimbi per colorare di allegria anche quel giorno il centro del paese. Viene però fermata in prossimità del centro dai carabinieri: i permessi non sono validi e il gruppo deve rientrare.
Suor Alfonsina , delusa e un po’ arrabbiata con quel maresciallo che non vuole sentire ragioni, fa girare il gruppo e rientra verso l’Asilo (via XX Settembre) per festeggiare lì con i suoi bimbi.
Nel frattempo le autorità dispiaciute per l’accaduto ci ripensano e decidono di permettere al corteo di sfilare. Un carabiniere raggiunge quindi il gruppo, che era momentaneamente fermo al passaggio a livello, e informa della decisione suor Alfonsina invitandola a tornare in piazza. Ferma lei risponde: “no grazie! Adesso rientriamo ma il prossimo anno faremo le cose in grande!” E fu proprio così che andò!
L’anno successivo non solo c’erano tutti i permessi ma ad accompagnare i bimbi c’erano ben 3 carri allestiti a maschera!
Era il 1971 e da quel piccolo momento di rabbia nacque il “Carnevale dei bambini di Poggio Renatico”.
Inutile dire che il successo fu grande e coinvolse tutta la popolazione; nel 1972 i carri erano molti di più e si formarono le prime società nate spontaneamente dalle compagnie che si incontravano abitualmente nei bar!
Già dopo qualche anno le sfilate venivano aperte da gruppi quali Majorette, Sbandieratori,
Pattinatori e gli SCIUCAREN, (gli inconfondibili schioccatori di fruste che producono schiocchi a tempo di musica e portano gioia e buonumore nelle feste).
Non mancava l’animazione al centro del paese, sul palco un vero e proprio speaker: i primi anni fu il parroco di Chiesa Nuova, Don Pietro Musolesi, poi succeduto da altri, fra cui Tonino e poi Livio che ancora oggi assieme a Massimo ci presenta i carri e i gruppi che sfilano! Non mancava la musica dal vivo offerta da band e gruppi locali.
Suor Alfonsina ama ricordare che tutto questo fu possibile grazie alla generosità e all’aiuto
di tante persone: da Armando Garuti che fu anche il primo presidente del Carnevale e che si spese tantissimo per far decollare questa iniziativa, al maresciallo Gentile che nel frattempo era succeduto a colui che inconsapevolmente aveva dato l’input a suor Alfonsina, ai genitori dei bambini che confezionarono i costumi, a coloro che per primi allestirono i carri fra cui Tonino Sabattini, Renato e Ermanno Bonetti, Carlo Montanari, i sig. Piccinini e Botti, e Roberto Vezzani che mise anche a disposizione il capannone in cui si lavorò per allestire i primi tre carri! “Guai mai chi suda” fu il nome della prima società.. nome che rende bene l’idea delle temperature a cui si lavorava.
Il Carnevale dei bambini di Poggio fu da subito IL Carnevale dei Bambini portandoli
veramente al centro di questa iniziativa! I carri furono da subito attrezzati di parapetti e di
accorgimenti per la loro sicurezza che per i tempi non era affatto scontata!
Grazie al grande impegno delle suore, delle maestre e di tante mamme che si misero a
disposizione, soprattutto negli anni 70 e 80 i bambini organizzati in gruppi di età sfilavano in costume ed eseguivano coreografie aprendo il corteo diventando protagonisti attivi della
manifestazione!
Sempre in quei primi anni nacque la maschera caratteristica e rappresentativa del nostro
Carnevale: Rugnaticon (nome preso dall'antico nome del paese: Podio Rognatico). L'enorme maschera in cartapesta e paglia viene ancora oggi portata al centro della piazza del paese e come segno propiziatorio viene bruciata; il rogo rappresenta e segna la fine dell'edizione appena conclusa in favore della nascita di quella futura: tra le mani del pupazzo infatti spicca la scritta:
Arrivederci!
La manifestazione inizialmente aveva luogo nelle domeniche pomeriggio, ma nel 1990 un
inverno particolarmente rigido e piovoso costrinse gli organizzatori a rimandare l'evento dopo Pasqua e per la prima volta i carri sfilarono di sera. Fu un grosso successo e si decise quindi di replicarla ogni anno con il nome di Carnevale notturno!
Nel tempo i carri hanno subito una vera e propria evoluzione raggiungendo notevoli dimensioni compatibilmente agli spazi del percorso. Mediamente ora la larghezza è di 4mt, la lunghezza di 15 mt e l'altezza può raggiungere fino a 8 mt, con movimenti che non sono solo coreografici ma anche funzionali per le manovre utili ai carri stessi. Davanti ai trattori sono comparse torrette che ospitano le casse per l'amplificazione della musica.
Elemento che però è stato fin da subito presente la torretta del gettito da cui vengono
lanciati palloni, giocattoli, gonfiabili e dolciumi. Ancora oggi il Carnevale di Poggio Renatico vanta la possibilità di ospitare i bambini sul carro.
Nel tempo le società si sono succedute anche per questioni anagrafiche, ad oggi i carri che
sfilano sono quattro, tre le società: Il Grillo, I polli Ruspanti (sostituiti da I Mollamai nel 2023) e da i Macarun. Il quarto carro è a cura del gruppo Avis/Udi e da qualche anno (più precisamente del 2018) è interamente costruito dai bambini della scuola Primaria che, grazie ad un progetto in collaborazione col Comitato Carnevale, crea tutte le maschere che andranno ad allestire questo carro utilizzando la stessa tecnica dei carristi professionisti: la cartapesta. Ancora una volta i bambini sono protagonisti attivi della manifestazione.
Da qualche anno importante la partecipazione del gruppo del centro sociale Il Noce che conta di una cinquantina di elementi: sfilando a piedi e in costume anima la piazza con balletti e musica.
Se il numero dei carri nel corso degli anni è diminuito, bisogna però sottolineare che non sono mancate le attrazioni e le iniziative: sempre presente il Trenino che sfreccia tra le vie del paese, il truccabimbi e i punti ristoro.
É proprio grazie all'impegno di tutti i poggesi e dei commercianti che il Carnevale dei Bambini è riuscito a mantenersi vivo e superare le 50 edizioni, simbolo di un grande amore per il territorio e la nostra cultura.